che accarezzo le tue guance e lecco la tua fica,
e viceversa. La realtà è carestia,
l’unico mio banchetto è il sogno.
I desiderio giace esanime sul giaciglio della tua assenza,
eppure allunga ancora la mano.
Raccoglie grappoli d’uva
da un banchetto mai consumato.
Il vento dei ricordi scombina
gli anfratti squadrati del mio presente.
La tua partenza è un urlo
bagnato dal mare del tuo silenzio.