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I testi de ilVignettificio - Proseguono sempre più incontrollati gli attacchi di priapismo di sua eccellenza, il ministro Gianfranco Fini, alla vista di una Poltrona. Mancano conferme ufficiali, ma voci bene informate dicono di averlo sorpreso più di una volta, sudato, rivolgere frasi piccanti e licenziose alle Poltrone di Palazzo Chigi.

E il pozzo della sua lussuria sembra non avere fondo. A quanto pare la settimana scorsa è stato sorpreso da alcuni foderatori, intrufolatosi nel loro laboratorio clandestinamente nella notte, a strusciarsi e limonare con alcuni Divani sfoderati in attesa di essere restaurati. Sorpreso l’indomani mattina, è impallidito quando ha scoperto che erano Divani e non Poltrone maggiorate. “Oddio oddio, lo giuro sono in buona fede, vi giuro, al buio sembravano davvero delle Poltrone, non credevo davvero si trattasse di Divani” sono state le sue ultime parole prima di fuggire piangendo, questa almeno la versione dei foderatori.

Ma ecco la svolta durante una tesa conferenza stampa, in cui l’onorevole Fini ha infine ammesso in lacrime: “Ebbene sì sono un poltronasessuale”, ribadendo però che per la storia del divano si è trattato solo di un equivoco. “Comunque un maestro divanosessuale in una classe con i miei figli non ce lo vorrei” egli ha chiosato a termine del suo intervento.


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